Stormhaven (Whyborne & Griffin 03) by Jordan L. Hawk

Stormhaven (Whyborne & Griffin 03) by Jordan L. Hawk

autore:Jordan L. Hawk [Jordan L. Hawk]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893124713
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 2019-02-06T23:00:00+00:00


12

«Maledetto Griffin,» esclamò Christine. «Non posso credere che sia così egoista da sottoporti a un calvario simile!»

Ci eravamo lasciati il ristorante alle spalle e ormai eravamo quasi arrivati alla pensione. Christine avanzava determinata sul marciapiede, guardando furiosa la nebbia che si era alzata mentre cenavamo, e che aveva reso la serata buia e umida. Le carrozze emergevano dall’oscurità e poi vi ripiombavano, lo zoccolio dei cavalli che riecheggiava a lungo anche dopo che erano scomparsi tra la nebbia. Una figura avvolta nel cappotto ci superò di corsa, il cappello calato sul viso, e io distolsi discretamente lo sguardo.

Un lampione elettrico emise uno strano suono e si spense. Ricordai di aver letto sui giornali che accadeva spesso, per lo sconcerto dei produttori, i quali giuravano che le lampadine duravano cinque volte più a lungo in tutte le altre città dove erano state installate. Un altro segno che quei maledetti affari non andavano bene per Widdershins, almeno secondo il mio parere.

«Ora sei ingiusta,» dissi a Christine.

«A essere ingiusto è il modo in cui ti usa.» Strinse i denti. «E come usa Ruth Kerr. I suoi genitori sono convinti che ci sia qualche possibilità tra di loro, e invece di fare la cosa giusta e porre fine alla questione, Griffin lascia che continuino a crederlo. E Ruth! In questo momento, la poverina starà immaginando un matrimonio che le permetterà di trasferirsi a Widdershins e sfuggire alla dannata fattoria dov’è intrappolata.»

Io fissavo il marciapiedi, contando le crepe che calpestavamo. «Per lui è diverso che per noi. O per me, almeno,» aggiunsi, visto che Christine non parlava quasi mai del litigio che l’aveva allontanata da sua madre. Considerato il suo caratterino, doveva essere stata una scena spettacolare. «Mio padre non mi ha mai approvato e mai lo farà. Io non avevo niente da perdere andando via da Whyborne House per vivere la mia vita.»

Christine sbuffò. «Niente da perdere, tranne una parte di uno dei patrimoni più grossi d’America.»

Mi lasciai sfuggire una risatina. «Immagino sia così. Ma quel patrimonio non mi ha mai dato la felicità, nei miei primi diciassette anni di vita. Perché aspettarsi che me ne avrebbe portata nei successivi diciassette, e negli anni a venire? Per Griffin è diverso. La sua famiglia gli vuole bene e lui ne vuole a loro. Io e te non riusciamo a immaginare una vita normale, ma lui sì.»

«È sicuro della reazione dei suoi genitori?» chiese lei esitando. «Ha accennato a un incidente…»

«Non conosco i dettagli, ma per farla breve, la comunità lo ha costretto ad andarsene.» Detestavo pronunciare quelle parole, ma Christine meritava la verità. «I suoi genitori hanno deciso che sarebbe stato meglio se fosse partito in fretta. Qualche tempo dopo però l’hanno salvato dal manicomio, perciò non riesco a condannarli troppo duramente. Quanto a Griffin, sente di dover loro la vita per la seconda volta.»

«Oh.» Non conosceva molti dettagli della reclusione di Griffin, tranne che era stata immotivata, ma di sicuro aveva intuito che non era stata piacevole. «Non pensi che ci sia qualcosa di



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